Archeologia nella cittadella nicolaiana
All’interno del Museo Nicolaiano, sono raccolti i pezzi di maggior valore legati alla secolare vicenda della Basilica di San Nicola. Partendo dall’antichità, si percorrono le epoche bizantina, normanna, sveva, angioina, aragonese, vicereale, borbonica e postunitaria. Epigrafi, pergamene e codici miniati (provenienti dal prezioso Archivio della Basilica), smalti, stemmi, reliquiari, calici e argenti (provenienti dal Tesoro), dipinti e paramenti sacri mettono il visitatore a contatto diretto con capolavori e documenti che hanno fatto la storia ...
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All’interno del Museo Nicolaiano, sono raccolti i pezzi di maggior valore legati alla secolare vicenda della Basilica di San Nicola.
Partendo dall’antichità, si percorrono le epoche bizantina, normanna, sveva, angioina, aragonese, vicereale, borbonica e postunitaria.
Epigrafi, pergamene e codici miniati (provenienti dal prezioso Archivio della Basilica), smalti, stemmi, reliquiari, calici e argenti (provenienti dal Tesoro), dipinti e paramenti sacri mettono il visitatore a contatto diretto con capolavori e documenti che hanno fatto la storia del Santo, della Basilica e della Città.
L’esposizione negli spazi del rinnovato Museo Nicolaiano di due significativi reperti rinvenuti nel corso degli scavi svolti nell’ultimo decennio nella Cittadella Nicolaiana sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, intente puntare l’attenzione sulle notevoli potenzialità archeologiche di questo comparto della Città Vecchia di Bari.
Indicata dalle fonti scritte di età medievale come la sede del catapano bizantino, l’area dominata dalla mole del tempio nicolaiano racchiude nel suo sottosuolo non solo cospicui resti dell’età in cui a Bari risiedeva il rappresentante di Bisanzio, ma anche una sequenza archeologica articolata che risale alle fasi più antiche della storia della città.
Il blocco di trabeazione di età romana e l’insegna di pellegrinaggio di età medievale raffigurante San Nicola recuperati rispettivamente nel sottosuolo del Museo Nicolaiano e della Biblioteca del centro Studi Nicolaiani, rimandano il primo ad una fase romana, ancora “evanescente” nelle sue manifestazioni monumentali, l’altra ad un periodo documentato invece da monumentali emergenze architettoniche ma poco conosciuto nelle semplici manifestazioni della vita quotidiana.